
Aiutare le imprese italiane ad adottare l’intelligenza artificiale in modo sicuro e sostenibile. È il core business di Brainyware, startup friulana fondata nel 2024 da tre esperti del settore tech – Alberto Adorini, Davide Cuttini e Ivan Prez – che ha sviluppato una soluzione di “private AI” pensata per garantire riservatezza dei dati, personalizzazione e un costo fisso accessibile, anche per le Pmi.
Nei primi sei mesi di attività, la società – nata a giugno 2024, con sede operativa a Udine, una presenza a Milano e 17 dipendenti – ha raccolto ordini per oltre 600 mila euro. Un avvio che ha portato anche alla chiusura di un primo round di finanziamento, del valore di 1,3 milioni, con l’ingresso nel capitale di due realtà strategiche: il Gruppo Seac, attivo nei servizi digitali per oltre 22 mila Pmi clienti, e Fabrick, operatore internazionale specializzato nell’embedded finance. L’investimento rafforza le basi industriali della giovane impresa e ne accelera il percorso di crescita.
Il punto di forza della tecnologia Brainyware è l’installazione “on-premise” di un motore AI basato su un algoritmo proprietario, che viene addestrato esclusivamente sui dati interni dell’azienda cliente. Una scelta che consente di mantenere il pieno controllo delle informazioni e che risponde alle esigenze di settori sensibili come sanità, finanza, pubblica amministrazione e industria. Il tutto con un abbonamento mensile fisso a partire da 500 euro che rende la soluzione accessibile anche alle piccole e medie imprese, che spesso rinunciano all’AI per timori legati a costi imprevedibili o alla tutela dei dati.
«Siamo partiti con l’obiettivo di portare alle imprese di qualsiasi tipologia una soluzione in grado di abbattere le barriere che limitano l’adozione di AI generativa – dichiara il co-founder e Ceo di Brainyware, Alberto Adorini –.Non è accettabile che in Italia solo l’8,20% (dati Eurostat) delle imprese utilizzi l’AI , contro una percentuale dei Paesi nordici che supera il 25%. È un gap che va colmato rapidamente se non vogliamo che incida sulla competitività del Paese».
L’azienda guarda ora all’espansione su scala europea, anche in linea con le opportunità aperte dal nuovo AI Act e dai fondi Ue per l’innovazione. L’obiettivo è triplicare la dimensione operativa nei prossimi mesi, restando radicata in Friuli, ma con una visione sempre più internazionale.
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