7 Maggio 2025
Veronafiere accelera sull’internazionalizzazione: tre eventi strategici tra USA, Brasile e Cina


Dagli Stati Uniti al Brasile, fino alla Cina. È una settimana intensa quella in corso per Veronafiere, impegnata in una vera e propria maratona internazionale che mette al centro i due asset strategici del sistema fieristico veronese: la pietra naturale e il vino italiano. Tre gli appuntamenti in calendario, a conferma del crescente impegno dell’ente nel rafforzare la proiezione globale dei propri brand e nella promozione del Made in Italy nei mercati chiave per l’export.

Dopo la missione istituzionale negli USA per la presentazione della seconda edizione di Vinitaly USA, il programma prosegue con Marmomac “We speak stone” a Houston, Wine South America a Bento Gonçalves in Brasile e Wine to Asia a Shenzhen, in Cina. Un percorso che, tra il 5 e l’11 maggio, vede Veronafiere protagonista su tre continenti, in contesti fieristici altamente qualificati e con una forte presenza di buyer, operatori professionali e stakeholder internazionali.

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Adolfo Rebughini (Foto Ennevi)

«Questi tre appuntamenti – ha dichiarato Adolfo Rebughini, direttore generale di Veronafiere – confermano il ruolo di Veronafiere come piattaforma internazionale al servizio del sistema-Paese. Siamo al fianco delle imprese per aiutarle a connettersi con mercati strategici e nuove opportunità di business, promuovendo un modello fieristico integrato e competitivo, anche in un contesto globale sfidante».

Marmomac porta il marmo italiano negli studi di architettura texani

La missione americana di Veronafiere è partita da Houston, dove fino al 7 maggio si svolge l’iniziativa “We speak stone” targata Marmomac, la fiera leader nel settore della pietra naturale. Dieci le aziende coinvolte, tra cui nomi di spicco come RED Graniti, Marcolini Marmi e Grassi Pietre, che hanno incontrato studi di architettura e contractor texani in modalità b2b e speed dating presso le sedi AIA e l’Houston Design Center. L’obiettivo è valorizzare il marmo italiano nei grandi progetti di edilizia e interior design. Gli Stati Uniti restano il primo mercato di sbocco per il marmo Made in Italy, con 702 milioni di euro di esportazioni nel 2024, e il Texas è il primo stato importatore di tecnologie italiane per la lavorazione lapidea.

Il vino italiano si espande in Sud America

Dal 6 all’8 maggio si svolge a Bento Gonçalves la quinta edizione di Wine South America, organizzata da Milanez & Milaneze, società del gruppo Veronafiere. Con 430 aziende presenti, la manifestazione registra un +20% rispetto al 2023. Particolarmente significativa è la crescita delle aziende italiane, che salgono a 60 espositori, anche grazie al sostegno di Agenzia ICE, con la partecipazione ufficiale delle regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia. Con oltre 7.000 operatori registrati e 2.000 incontri b2b in agenda, l’evento si conferma un hub strategico per il mercato sudamericano. Secondo l’Osservatorio del Vino UIV-Vinitaly, il Mercosur rappresenta un’area in crescita per il vino italiano, con 43 milioni di euro di esportazioni solo verso il Brasile nel 2024, pari all’84% del valore totale nell’area.

Wine to Asia: Shenzhen diventa capitale del vino italiano in Cina

Dal 9 all’11 maggio, Veronafiere sarà protagonista in Cina con Wine to Asia, organizzato da Veronafiere Asia Ltd a Shenzhen, nella Greater Bay Area. Con 500 espositori da oltre 30 Paesi, la manifestazione si conferma come la principale piattaforma fieristica del vino nel sud della Cina. Oltre 50 le cantine italiane presenti, supportate da ICE, accanto a collettive provenienti da Spagna, Slovenia, Serbia, Australia, Nuova Zelanda e USA. L’evento si distingue per la sua natura esperienziale, con degustazioni, forum di settore, incontri B2B e attività che si estendono anche a Guangzhou, Hong Kong, Xiamen e Zhuhai. Debuttano quest’anno anche l’Istituto del Vino della California, l’associazione dei giovani viticoltori cinesi negli USA e Bettane+Desseauve, importante media francese specializzato in critica enologica.

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Secondo l’Osservatorio del Vino UIV-Vinitaly, la Cina vale circa 90 milioni di euro per l’export vinicolo italiano, concentrato per l’82% nei vini fermi confezionati e per il 12% negli spumanti. Wine to Asia si inserisce quindi come un elemento chiave per intercettare una domanda in crescita, soprattutto tra i giovani consumatori urbani.

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