8 Maggio 2025
“Bene le semplificazioni UE ma attenzione a non gravare sulle PMI” – ANCE


La sostenibilità rappresenta ormai una necessità per il settore produttivo e in particolare per il mondo delle costruzioni. In questo contesto, l’Ance accoglie positivamente le proposte della Commissione Europea contenute nel “Pacchetto Omnibus”, che mirano a semplificare il quadro normativo in materia di sostenibilità, mantenendo gli obiettivi strategici delle direttive cui gli atti si riferiscono. Ma l’Associazione sottolinea anche la necessità di chiarire e graduare l’applicazione del principio DNSH (Do No Significant Harm), inizialmente introdotto con il Pnrr ma destinato a influenzare tutti i tipi di interventi progettuali futuri. L’Associazione insiste sulla necessità di proporzionalità nell’applicazione del DNSH per evitare costi e oneri sproporzionati, specialmente per interventi minori, che rischiano di essere penalizzati. Sono stati questi alcuni degli aspetti sottolineati dalla Vicepresidente dell’Ance, Silvia Ricci, nel corso dell’audizione presso la Commissione Politiche europee sulla Proposta dell’Atto Ue relativo alla rendicontazione societaria sostenibilità.

In particolare, secondo l’Ance, le proposte “COM (2025) 81” e “COM (2025) 87” rispondono concretamente alle esigenze delle imprese del settore edile, soprattutto di quelle medio-piccole, attraverso interventi mirati alla riduzione degli obblighi amministrativi. Apprezzabile l’intento della Commissione europea di avviare un processo di semplificazione normativa che risponda all’esigenza, più volte sottolineata anche dal settore delle costruzioni, di razionalizzare gli adempimenti in materia di sostenibilità, favorendo un approccio graduale e coordinato.

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 Importante è, ad esempio, il rinvio dei termini relativi agli obblighi di rendicontazione della sostenibilità previsti dalla CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive, la normativa che obbliga le aziende a rendere conto in modo trasparente e dettagliato del loro impatto sulla sostenibilità) e il recepimento della direttiva sul dovere di diligenza (CSDDD). Tale allineamento, sottolinea l’Ance, garantisce maggiore chiarezza e coerenza applicativa, garantendo omogeneità e coerenza per gli operatori che saranno chiamati ad applicare entrambi gli atti legislativi.

L’associazione esprime particolare apprezzamento per l’introduzione del limite dimensionale di applicazione della CSRD solo alle grandi imprese con più di 1.000 dipendenti e per l’adozione di modelli semplificati per la rendicontazione delle PMI. Questa modifica riduce significativamente l’impatto amministrativo sulle piccole imprese, che rappresentano la maggioranza nel settore edile.

Positiva, secondo l’Ance, è anche la limitazione dell’ambito applicativo del dovere di diligenza ai soli partner diretti nella catena del valore, evitando così sovraccarichi burocratici eccessivi per le aziende più piccole. Importante, inoltre, l’introduzione di criteri più chiari rispetto agli obblighi applicabili ai partner commerciali indiretti. Questi, infatti, vengono limitati ai casi in cui emergano elementi concreti di elusione o informazioni attendibili su impatti negativi probabili o effettivi così da evitare un’eccessiva proliferazione di richieste e oneri documentali, che finirebbero per aggravare ulteriormente il carico amministrativo delle imprese.

Complessivamente, l’Associazione vede in questo intervento di semplificazione e razionalizzazione un’importante occasione per definire con maggior precisione le disposizioni in materia di sostenibilità, per renderle più chiare, coerenti e coordinate e, soprattutto, facilmente applicabili sia dall’operatore privato che dall’operatore pubblico, chiamato a verificarne il rispetto.

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Infine, l’Ance valuta favorevolmente la proposta di semplificazione del meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (COM(2025) 87), che riguarda materiali fondamentali per l’edilizia come acciaio e cemento. Pur sostenendo la decarbonizzazione, l’associazione ribadisce la necessità di equilibrare gli obiettivi ambientali con la sostenibilità sociale ed economica delle imprese coinvolte.

Per ulteriori approfondimenti si rinvia alla memoria presentata dall’Ance presso la Commissione politiche europee.

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