9 Maggio 2025
Quali stipendi sono aumentati in Italia nel 2025


Nel primo trimestre del 2025, gli stipendi in Italia hanno registrato un aumento medio del 3,9% rispetto allo stesso periodo del 2024.

Secondo i dati pubblicati da Istat il 29 aprile 2025, l’indice delle retribuzioni orarie è cresciuto dello 0,4% su base mensile (marzo 2025 rispetto a febbraio) e del 4,0% su base annua (marzo 2025 rispetto a marzo 2024).

Ma l’aumento non è stato uguale per tutti: alcuni settori hanno visto impennate ben superiori alla media, altri invece sono rimasti completamente fermi.

Vediamo quali lavoratori e settori ne hanno beneficiato.

IN QUALI SETTORI GLI STIPENDI SONO AUMENTI IN ITALIA NEL 2025

Secondo il report “Contratti collettivi e retribuzioni contrattuali – I trimestre 2025” pubblicato dall’Istat il 29 aprile 2025, i lavoratori dell’industria e dei servizi privati sono quelli che hanno beneficiato degli aumenti più marcati nei primi tre mesi dell’anno, specie se paragonati ai lavoratori pubblici.

In particolare, questi gli incrementi registrati:

  • Industria in generale: +4,9% su base annua;
  • Servizi privati: +4,3%;
  • Pubblica amministrazione: +1,7%

Inoltre, incrementi molto superiori alla media nazionale ci sono stati per alcuni comparti industriali specifici, ovvero gli stipendi sono aumenti del_

  • +7,8% per i lavoratori dell’Industria alimentare;
  • +6,3% per i lavoratori del settore Metalmeccanico;
  • +6,1% per i lavoratori del Commercio.

Gli aumenti non sono stati arbitrali o legati a chissà quali dinamiche, ma semplicemente sono arrivati a seguire del rinnovo di contratti collettivi di settore, che erano in attesa da tempo e che – una volta raggiunto l’accordo tra le parti – hanno previsto aumenti significativi per recuperare il potere d’acquisto eroso dall’inflazione negli precedenti.

DOVE GLI STIPENDI SONO RIMASTI FERMI

Come nel report Istat, non tutti i comparti hanno beneficiato di aumenti retributivi, al contrario, diversi settori hanno registrato un incremento pari a zero nei primi tre mesi del 2025. Tra questi l’Istituto segnala stipendi fermi nei comparti:

  • Farmacie private;
  • Telecomunicazioni;
  • Regioni e autonomie locali;
  • Servizio sanitario nazionale.

Anche in questo caso, lo stallo è dovuto ai contratti collettivi non rinnovati o in attesa di rinnovo.

A fine marzo 2025, infatti, risultavano in vigore 40 contratti collettivi nazionali per la parte economica, che coprono il 52,7% dei dipendenti italiani (circa 6,9 milioni di persone) e il 50,7% del monte retributivo complessivo. Mentre restano 35 contratti di settore da rinnovare, che riguardano circa 6,2 milioni di lavoratori, pari al 47,3% del totale.

Un segnale positivo arriva dal calo dell’attesa media per i rinnovi contrattuali tra marzo 2024 e marzo 2025: per chi ha un contratto scaduto, l’attesa è scesa da 29 a 23,1 mesi. Tuttavia, considerando anche i lavoratori con contratti attivi, l’attesa media complessiva è salita leggermente da 10,1 a 10,9 mesi.

ALTRI AIUTI E APPROFONDIMENTI UTILI 

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