
A conferma dell’impegno verso un’adozione strutturata e responsabile delle tecnologie emergenti, SB Italia è la prima realtà italiana ad aver ottenuto la certificazione ISO/IEC 42001, primo standard internazionale per i sistemi di gestione dell’intelligenza artificiale.
Solide relazioni con i clienti
Negli ultimi cinque anni, SB Italia ha perseguito con decisione un percorso di accompagnamento delle imprese nella trasformazione digitale, scegliendo un approccio pragmatico, lontano da derive teoriche o visioni futuristiche, ma profondamente aderente alle esigenze operative del mercato.
“Abbiamo scelto di accompagnare le aziende nei processi di digitalizzazione di quelle aree che, storicamente, non venivano coperte dai tradizionali sistemi ERP – spiega Massimo Missaglia, CEO dell’azienda –. Questa strategia si è rivelata vincente, non solo in termini economici, ma anche per la solidità delle relazioni instaurate con i nostri clienti”.
Abilitatore strategico della digitalizzazione trasversale
Oggi SB Italia si presenta come un abilitatore strategico, grazie a un’organizzazione strutturata in business unit verticali, che consentono un’elevata specializzazione per area applicativa.
“Abbiamo adattato il nostro modello organizzativo per rispondere a esigenze puntuali, creando strutture specialistiche capaci di dialogare alla pari con interlocutori aziendali molto competenti – precisa Missaglia –. Ma oggi vogliamo andare oltre il concetto di business unit e ragionare per soluzioni e processi che abilitano la digitalizzazione trasversale”.
Attraverso soluzioni modulari, integrate e supportate da know-how verticale, l’offerta di SB Italia si concentra su aree core come firma digitale, workflow documentali, processi amministrativi, conservazione sostitutiva e compliance normativa. Importanti anche le attività in ambito Business Process Outsourcing (BPO), e il data management, che integra tecnologie di AI, machine learning e business intelligence.
Espansione geografica e acquisizioni
Nel 2024, SB Italia ha registrato una crescita del fatturato del 16%, raggiungendo i 50 milioni di euro e un incremento del 27% dell’EBITDA. Il percorso di crescita è stato sostenuto anche dall’espansione geografica e da due acquisizioni strategiche.
La prima di tali acquisizioni ha riguardato Doxinet, specializzata nella gestione digitale di timesheet e note spese, con una piattaforma già dotata di algoritmi di AI per la tracciabilità fiscale.
La seconda ha coinvolto ItAgile, con esperienza nella firma digitale.
“Con ItAgile abbiamo anche potenziato la nostra presenza nella Pubblica Amministrazione, che già rappresentava un asse strategico per noi”, afferma Missaglia.
Oggi la sfida è costruire soluzioni sostenibili
L’AI rappresenta oggi uno dei pilastri della strategia di SB Italia, anche alla luce della crescente complessità e varietà dei modelli tecnologici su scala globale. “Il vero nodo oggi non è tanto l’accesso ai componenti quanto la loro valorizzazione economica: la sfida è costruire soluzioni sostenibili partendo da una base funzionale ed economicamente scalabile”, sottolinea Luca Rodolfi, BU Manager Artificial Intelligence & Analytics di SB Italia.
In questo contesto, la piattaforma AI-Docs di SB Italia si configura come un framework integrato in cui i moduli sono già interconnessi. “Quando costruiamo uno use case, non ci affidiamo a un singolo modello – dichiara Rodolfi –: la piattaforma consente la cooperazione tra più modelli, lasciando che sia l’AI stessa a suggerire la combinazionepiù efficace. In pratica, l’intelligenza artificiale utilizza l’intelligenza artificiale per ottimizzare sé stessa”.
Nativamente, la piattaforma include un modulo di ingestion documentale capace di elaborare contenuti in PDF, Word o testo libero. “Questo ci permette di creare rapidamente un repository documentale e passare immediatamente all’analisi”, evidenzia Rodolfi.
Una volta indicizzati i documenti, entrano in gioco i moduli di analisi semantica e psico-linguistica, che vanno oltre la semplice comprensione testuale. “Siamo in grado di distinguere commenti ironici da affermazioni sincere”, chiarisce Rodolfi.
L’AI non è solo generativa
La componente predittiva è altrettanto centrale, con moduli di machine learning classico per dati strutturati. “Non dobbiamo dimenticare che l’AI non è solo generativa: esistono modelli predittivi e di classificazione fondamentali, soprattutto nella business intelligence”, osserva Rodolfi.
Fondamentale anche il sistema di tagging e validazione, che opera anche in modalità Human-in-the-Loop. “Questa capacità di validare le risposte del sistema è cruciale, soprattutto in domini ad alta sensibilità come la sanità – puntualizza Rodolfi –. In ambito diagnostico, ad esempio, l’AI può supportare l’interpretazione di radiografie o ecografie, ma l’intervento umano resta essenziale”.
Vantaggi tangibili per le imprese
“Stiamo lavorando concretamente per applicare le tecnologie di intelligenza artificiale a casi d’uso reali che possano generare vantaggi tangibili per le imprese – afferma Pablo Pellegrini, BU Manager Process and Document Automation & BPO di SB Italia –. Il primo beneficio evidente è l’efficientamento: fare le stesse cose, ma a un costo inferiore, migliorando la produttività delle risorse”.
Il risparmio non è però l’unico obiettivo. “Sempre più aziende ci chiedono di abilitare nuovi scenari: fare cose che prima non erano possibili, o estremamente complesse da realizzare manualmente – prosegue Pellegrini –. Parliamo di aumentare l’efficacia, di generare valore aggiunto attraverso processi e servizi innovativi”.
Gli agenti AI a fianco delle persone
Un ulteriore ambito applicativo riguarda i processi digitali. “Abbiamo introdotto l’agente AI come nuovo attore nei workflow, al fianco degli utenti umani e dei sistemi informatici. È in grado di prendere decisioni e far avanzare il processo”, racconta Pellegrini. Il quale come esempio cita lo smistamento delle PEC: “Un agente AI può analizzare il contenuto del messaggio e indirizzarlo automaticamente all’ufficio corretto”.
C’è poi il tema della generazione automatica di contenuti. “Un’azienda che fornisce servizi può chiedere alla piattaforma di generare un nuovo contratto sulla base delle esperienze pregresse”, spiega Pellegrini. Questo tipo di generazione intelligente consente di accelerare i processi decisionali e valorizzare l’esperienza passata dell’azienda. “È un ambito innovativo su cui stiamo lavorando molto e i benefici sono evidenti”.
Infine, Pellegrini affronta il tema analisi predittiva: “L’intelligenza artificiale può supportare le aziende nel prevedere eventi futuri basandosi sui dati storici. Per esempio, una realtà produttiva può anticipare eventuali guasti, o un’azienda B2C può individuare i clienti a rischio abbandono e agire per tempo. Anche qui, le applicazioni sono concrete e i risultati misurabili”.
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