
Dare fiducia ai giovani, aiutarli in un momento complesso come quello dell’accoglienza di una nuova vita e invogliare le aziende a sostenere i neogenitori dando loro un luogo sicuro e ricco di stimoli in cui lasciare i figli mentre sono al lavoro. Questi sono gli obiettivi, molto ambiziosi, del progetto «RiNascita» di Bcc Garda. Tutto partirà il primo gennaio 2026 ed è rivolto a soci, dipendenti e aziende. Un’iniziativa per il futuro, legata ai festeggiamenti per il 130esimo anniversario della Bcc, per cercare di, come dice il presidente Franco Tamburini, «scuotere la pianta» dando un segno di cambiamento. Per creare prassi positive contro il cosiddetto «l’inverno demografico».
Famiglie
Due le aree di intervento: famiglie e imprese. I soci con figli nati dal 1° gennaio 2026 avranno un rimborso fino a 100 euro al mese, per 10 mensilità all’anno, per una durata di 4 anni. Un aiuto per sostenere il pagamento di 40 rate del nido. Avranno anche la possibilità di accedere a prestiti agevolati fino a 5mila euro con un tasso fisso all’1% e della durata di 60 mesi. La restituzione, poi, comincerà dopo 12 mesi dalla concessione. La terza azione per le famiglie, che va sotto il nome di «Genitori in crescita», prevede percorsi formativi, in modalità online, per genitori con moduli su tematiche cruciali come l’orientamento professionale dei figli, la genitorialità nell’era digitale e il benessere degli adolescenti.
Imprese
Per quanto riguarda le imprese, invece, vengono messi a disposizione 20 milioni di euro per quelle realtà private che intendono realizzare o ampliare asili nido aziendali o acquistarne attrezzature e promuovere accordi di assistenza ai dipendenti mirati a incentivare la genitorialità. Per chi vuole introdurre novità l’importo massimo finanziabile è di 100mila euro da restituire in 120 mesi a spread agevolato (0,30% su euribor) esente istruttoria; per enti, fondazioni o imprese che già hanno avviato questo cammino e intendono proseguire e ampliare il raggio d’azione il finanziamento massimo è di 200mila euro alle stesse condizioni. L’obiettivo, ovviamente, è sensibilizzare le aziende alle politiche di supporto alla genitorialità. Da qui, poi, si potrebbe andare oltre anche creando una rete virtuosa promuovendo «accordi di assistenza per queste imprese nostre clienti con modelli di welfare finanziati da noi».
Spirito
«Non pensiamo certo di essere esaustivi – dice il presidente Tamburini –, ma di dare un segno. Siamo convinti che sia un inizio e se altre Bcc vorranno seguirci saremo ben felici di affiancarle». La platea alla quale la misura per le famiglie si riferisce è di 2.500 persone su 10.300 soci ai quali poi vanno aggiunti i dipendenti. «Questo ci dà la possibilità – dice il direttore generale Massimiliano Bolis – di far conoscere ai giovani ai quali proponiamo di associarsi il vantaggio che possono avere e il nostro investimento sul futuro».
L’impegno economico non è poco ma, come dice Tamburini, «da qualche parte bisogna cominciare e credere nel futuro. Dare serenità e fiducia nel futuro». «Una risposta concreta e un inizio – come dice Bolis –: siamo disposti a sviluppare sinergie col territorio».
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