
Il contratto collettivo nazionale dei metalmeccanici è attualmente in fase di rinnovo. In questo contesto di incertezza contrattuale, molte aziende si interrogano su come comportarsi rispetto a uno degli obblighi previsti dal contratto attualmente in vigore: l’erogazione annuale del welfare aziendale, fissata per il mese di giugno 2025.
Cosa succede se il contratto non viene rinnovato?
In caso di mancato rinnovo entro la data prevista per l’erogazione (giugno 2025), è possibile applicare il principio di ultrattività contrattuale. Questo principio consente di mantenere in vigore le clausole del contratto collettivo scaduto fino alla sottoscrizione del nuovo accordo.
Pertanto, anche in assenza di un rinnovo formale, il datore di lavoro può fare riferimento a quanto già stabilito nel contratto attuale.
Cosa prevede l’articolo 17 del CCNL Metalmeccanici industria?
L’articolo 17 del CCNL Metalmeccanici prevede l’erogazione di 200 euro annui in strumenti di welfare ai lavoratori in forza al 1° giugno di ciascun anno. Nel caso specifico del 2025, salvo modifiche future derivanti dal rinnovo, l’azienda è legittimata a procedere con l’erogazione del welfare secondo quanto stabilito dal contratto vigente.
In assenza di un nuovo contratto collettivo entro giugno 2025, l’azienda è tenuta a rispettare quanto previsto dal CCNL attualmente vigente, salvo indicazioni diverse da parte delle parti sociali o novità contrattuali sopravvenute. L’erogazione del welfare rappresenta non solo un obbligo contrattuale, ma anche un segnale concreto di attenzione al benessere del personale, capace di rafforzare la fiducia e il clima aziendale.
Monitorare costantemente gli aggiornamenti relativi al rinnovo del CCNL e mantenere un dialogo trasparente con i lavoratori e con le rappresentanze sindacali è essenziale per gestire al meglio questa fase di transizione.
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