17 Maggio 2025
le banche alzano l’asticella per le imprese


Le banche cambiano paradigma: non basta più essere in ordine con i conti. Secondo quanto risulta a ItaliaOggi, gli istituti di credito stanno integrando nei processi di credit scoring nuove metriche legate alla sicurezza informatica delle aziende. In un contesto di attacchi cyber in crescita costante, diventa strategico, per il sistema bancario, valutare non solo la solidità finanziaria, ma anche quella digitale dei propri clienti.

L’esposizione a rischi informatici

L’esposizione ai rischi informatici, infatti, rappresenta un fattore sempre più rilevante per la stabilità economica dell’intera filiera. Una Pmi vulnerabile può diventare il punto debole capace di compromettere l’operatività anche di imprese più grandi e strutturate. E così, tra due aziende con bilanci simili, sarà favorita — in termini di accesso al credito — quella che saprà dimostrare un’efficace capacità di difesa digitale.

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L’evoluzione nei criteri di valutazione

Questa evoluzione nei criteri di valutazione è in linea con il quadro normativo europeo: il Cyber Resilience Act, il regolamento DORA e la direttiva NIS2 spingono verso una crescente responsabilizzazione delle imprese in materia di cybersecurity. Anche Banca d’Italia, in un documento del 2023, ha sottolineato come la digitalizzazione del sistema economico, se da un lato moltiplica le opportunità, dall’altro amplifica l’esposizione a minacce sistemiche, sempre più sofisticate e pervasive.

Un contributo concreto

Un contributo concreto per tradurre questi concetti in pratiche valutabili arriva dall’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, che con la determinazione n. 164179/2025 ha pubblicato un elenco di “misure minime” per la difesa dalle minacce cyber. Si tratta di requisiti tangibili — dall’uso dell’autenticazione multifattoriale, alla gestione dell’inventario IT, passando per policy di sicurezza formali, test di vulnerabilità e piani di continuità operativa — che possono diventare una sorta di “pagella digitale” da esibire agli istituti finanziari.

La solidità digitale

Per le Pmi si apre dunque una nuova frontiera: la solidità digitale entra a pieno titolo tra i fattori di merito creditizio. In quest’ottica, la cybersecurity non è più solo una questione tecnica, ma un asset strategico da documentare, aggiornare e comunicare, al pari di bilanci, business plan e rating finanziari. Anche perché — ed è il messaggio implicito che arriva dal sistema bancario — proteggere know-how, dati e operatività è ormai parte integrante della sostenibilità economica d’impresa.



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