
Domani convocata la cabina di regia a Palazzo Chigi. Ancora una volta penalizzato il Mezzogiorno. Cosa dicono a tal proposito i candidati sindaco di Taranto? Ci piacerebbe ascoltare un loro parere a riguardo
E’ stata la prima domanda che abbiamo rivolto al ministro Foti, nella sua visita in città di ieri. Se, al di là dei risaputi problemi inerenti l’applicazione del Pnrr, Taranto e il Mezzogiorno avrebbero pagato dazio. Perso linee di finanziamento. Acuito il ritardo tra le proprie aree urbane e il resto del Paese. La risposta, che potete riascoltare sul canale televisivo di CosmoPolis, al di là del politichese non ha saputo – e voluto – spingersi. Frasi di circostanze, appena abbozzate. Pensieri ministeriali da dispensare in campagna elettorale. La verità, purtroppo, dice altro. E, come riportato nell’edizione odierna de la Repubblica, il Pnrr cambia. Eccome se cambia. Cambia a tal punto da destinare meno soldi per il completamento della reti ferroviarie.
Dove? Al Sud, of course. Nel Mezzogiorno: mezzo Stato; e mezzo non si sa bene che cosa. Sempre e comunque una metà a cui manca l’altra metà per costituire un intero. Sintesi di un’irrisolta, e irrisolvibile, Questione Meridionale. La Taranto-Battipaglia, nella tratta tra Grassano e Bernalda, non potrà più essere completata con fondi rinvenenti dal Piano di Ripresa e Resilienza. Così come l’alta velocità Palermo-Catania-Messina e la definizione della Salerno-Reggio Calabria. Il documento con le nuove modifiche al Pnrr arriverà domani sul tavolo della cabina di regia convocata a Palazzo Chigi. Produrra cambiamenti che dovranno ricevere l’ok da parte dell’Unione Europea. Chissà se ai candidati sindaco di Taranto la cosa possa interessare? Considerata la qualità del dibattito sin qui sviluppato, è lecito nutrire dubbi a riguardo.
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