7 Maggio 2025
In Olanda le aziende rivalutano i cloud americani: timori legali e commerciali


Un numero crescente di aziende olandesi sta riconsiderando la dipendenza dai servizi cloud statunitensi, come Amazon Web Services, Google Cloud e Microsoft Azure. Il timore di ripercussioni legali e commerciali, alimentato dalle tensioni geopolitiche e dall’incertezza sul futuro delle relazioni transatlantiche, spinge molte imprese a cercare alternative europee.

Negli ultimi mesi, le richieste di “strategie di uscita” dai cloud americani sono aumentate in modo significativo:  a segnalarlo è Conclusion, società di consulenza IT, secondo cui l’interesse a migrare verso infrastrutture tecnologiche più sovrane è cresciuto rapidamente, anche da parte di aziende che in passato avevano puntato fortemente sulla digitalizzazione in cloud, dice BNR Radio.

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Alla base di questo cambiamento c’è un misto di fattori. In primo luogo, la prospettiva di un possibile ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca ha riacceso i timori di un atteggiamento più ostile degli Stati Uniti verso l’Europa. Allo stesso tempo, il Cloud Act statunitense — che consente alle autorità americane di accedere a dati detenuti da fornitori statunitensi anche se archiviati in Europa — è sempre più percepito come una minaccia alla sovranità dei dati aziendali.

Inoltre, gli scenari futuri ipotizzati includono l’introduzione di dazi, restrizioni sull’esportazione di tecnologie critiche o addirittura l’interruzione dell’accesso a infrastrutture cloud essenziali, nel caso di un’escalation delle tensioni tra USA e UE.

Il ruolo del governo olandese
Anche il governo dei Paesi Bassi ha avviato una riflessione strutturale sul tema. Una recente relazione della Corte dei Conti ha messo in guardia contro i rischi di un’eccessiva dipendenza dai fornitori americani per i servizi pubblici digitali; la stessa relazione invita ad accelerare la transizione verso infrastrutture europee per garantire la continuità e la sicurezza dei servizi governativi.

Comuni e province sono stati coinvolti in questo processo, e cresce la consapevolezza istituzionale della necessità di rafforzare la sovranità digitale europea.

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Nonostante le buone intenzioni, il passaggio a servizi cloud europei presenta sfide significative. Le piattaforme statunitensi hanno raggiunto livelli elevati di sicurezza, affidabilità e scalabilità, grazie a investimenti miliardari e decenni di sviluppo.

Molte aziende temono che le alternative europee non siano ancora in grado di offrire prestazioni equivalenti, con il rischio di subire ritardi operativi o di perdere competitività a livello globale. Inoltre, anche i data center fisicamente situati nei Paesi Bassi sono spesso di proprietà o gestiti da aziende statunitensi, il che non risolve completamente le problematiche legate alla giurisdizione legale.

 



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