
IL SETTORE DELLE COSTRUZIONI si conferma uno dei pilastri della ripresa economica italiana, mostrando una resilienza superiore alle aspettative. A trainare il comparto, il rilancio degli investimenti pubblici legati al PNRR e la rinnovata capacità di spesa delle famiglie, che mantengono vivo l’interesse per la riqualificazione del patrimonio immobiliare. Secondo le stime aggiornate della Banca d’Italia, nel 2025 gli investimenti in costruzioni torneranno in terreno positivo (+0,2%), segnando una significativa revisione rispetto alla previsione di dicembre che indicava un calo del 3,3%. Il 2024 ha visto un aumento dell’8,6% degli investimenti in fabbricati diversi dalle abitazioni, sostenuti in gran parte dalla spesa pubblica. “Il nostro settore ha dimostrato una capacità di tenuta eccezionale nel post-pandemia. Tra il 2019 e il 2024 il valore aggiunto delle costruzioni in Italia è cresciuto del 44,5%, un dato impensabile in altri comparti”, commenta Stefano Crestini (nella foto), presidente di Anaepa Confartigianato Edilizia. “Una crescita che, a livello europeo, stride con la stagnazione del settore (-0,6%) e che conferma la centralità dell’edilizia per lo sviluppo economico nazionale”.
Ma le prospettive sono ora fortemente condizionate dalla sfida della sostenibilità. L’UE ha approvato la direttiva 2024/1275 sulla prestazione energetica degli edifici, imponendo un’accelerazione decisa sulla riqualificazione del patrimonio edilizio, in gran parte vetusto: oltre il 68% delle abitazioni in Italia è stato costruito prima del 1980. “Per centrare i target comunitari – avverte Crestini – servono politiche fiscali solide, strutturate e durature. Non è il momento di ridurre le detrazioni, ma piuttosto di renderle stabili”. Nel solco dell’innovazione, l’edilizia sta vivendo una trasformazione profonda. “L’intelligenza artificiale e le tecnologie digitali – sottolinea Crestini – non devono sostituire il lavoro umano, ma supportarlo. Iniziative come la nostra partecipazione alla Biennale di Architettura di Venezia, con la campagna Fondamentale, mirano a promuovere una visione etica dell’innovazione: sicurezza, competenze e dignità del lavoro devono rimanere centrali”.
Un’attenzione che si traduce anche nella lotta all’improvvisazione, emersa in modo eclatante durante la stagione del Superbonus. “Abbiamo assistito a un’esplosione di operatori senza alcuna competenza, con conseguenze gravi per la sicurezza e la concorrenza. Per questo abbiamo inserito nel contratto collettivo la figura del Mastro Formatore Artigiano, un esempio concreto di come si può coniugare esperienza, regolarità e sicurezza”, afferma Crestini. Centrale rimane la questione della sicurezza nei cantieri. “Come imprenditori artigiani lavoriamo a fianco dei nostri dipendenti, e sappiamo quanto sia importante investire in prevenzione. Ma la sicurezza non è burocrazia: servono strumenti efficaci e contratti coerenti con le mansioni svolte”, avverte il presidente di Anaepa Confartigianato Edilizia, che sottolinea l’eccellenza del sistema bilaterale dell’edilizia, riconosciuto da Inail, e i risultati ottenuti dagli organismi paritetici nella diffusione delle buone pratiche.
Sul fronte degli appalti pubblici, Crestini lancia un messaggio chiaro: “Se vogliamo che le micro e piccole imprese possano davvero partecipare, serve una suddivisione in lotti adeguati. Il correttivo appalti varato a fine 2024 va nella giusta direzione: premia chi esegue davvero i lavori e limita il fenomeno delle imprese fantasma”. Il rinnovo delle detrazioni fiscali al 50% per il 2025 rappresenta un risultato positivo, ma non sufficiente. “È essenziale garantire continuità alle agevolazioni fiscali per ristrutturazioni ed efficienza energetica. Le famiglie decidono di investire solo se c’è fiducia, stabilità normativa e accesso al credito. Altrimenti – conclude Crestini – rischiamo di bloccare un volano strategico per l’economia e per l’ambiente”.
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