6 Maggio 2025
La presidente Todde e il futuro dell’Europa


Cagliari. La presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, è intervenuta ieri alla presentazione del rapporto “Europa, Molto più di un Mercato” redatto da Enrico Letta su incarico del Consiglio europeo. L’evento si è svolto nella sede cagliaritana della Fondazione di Sardegna ed è stato introdotto dal suo presidente, Giacomo Spissu. Alla tavola rotonda, moderata dal presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Sardegna, Giuseppe Meloni, hanno partecipato anche l’economista ed ex presidente della Regione, Francesco Pigliaru, la costituzionalista Carla Bassu e il presidente di Confindustria Sardegna, Maurizio De Pascale.

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Nel suo intervento, la presidente Todde ha accolto con favore il contributo dell’ex premier Letta e ha ribadito l’urgenza di rilanciare il progetto europeo, oggi in evidente difficoltà: «L’Europa è percepita come distante, in affanno sul piano economico, politico e culturale. Non possiamo permetterci che imploda sotto il peso della sfiducia e dei nazionalismi. Il rilancio dev’essere politico, non solo economico». In questo senso concorda con le proposte di rilancio sottolineate dall’ex presidente del Consiglio: «nel rapporto Letta vengono proposte soluzioni concrete, come la creazione del 28° Stato, uno Stato virtuale che offre opportunità per startup e piccole e medie imprese, grazie a una burocrazia semplificata. Oppure il lavoro sulla cosiddetta “quinta libertà”, la libertà alla conoscenza, che apre la strada a investimenti condivisi nelle tecnologie europee».

Todde ha sottolineato che la Sardegna rappresenta in scala molte delle criticità europee: isolamento infrastrutturale, spopolamento, transizione ecologica incompiuta. «La nostra isola è un frattale dell’Europa: una periferia che racchiude altre periferie. Riconoscere questa struttura è fondamentale per costruire risposte sistemiche e inclusive».

Centrale, nel suo intervento, il richiamo al ruolo delle Regioni e alla necessità di una governance multilivello: «L’articolo 174 del Trattato dell’Unione afferma chiaramente che bisogna ridurre i divari tra le regioni. Abbiamo risorse senza precedenti tra Pnrr, fondi europei e coesione nazionale, ma serve visione strategica, competenze e una forte alleanza con i territori per spenderle bene».

La presidente ha illustrato le tre direttrici principali su cui si sta muovendo la Giunta regionale: rafforzare la programmazione unitaria, potenziare la macchina amministrativa e il tessuto imprenditoriale, costruire un sistema di governance partecipata con gli enti locali.

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Infine, un appello chiaro: «La Sardegna deve contare di più nei luoghi dove si decide il futuro dell’Europa. Dobbiamo essere protagonisti, non spettatori. Solo così potremo contribuire davvero a un’Unione che sia molto più di un mercato: un progetto politico e culturale fondato sulla giustizia, sull’eguaglianza e sulla pace. Combattere l’egemonia, come ci ha insegnato Gramsci, è il modo migliore per garantire libertà e sviluppo duraturo».

L’incontro si è svolto a pochi giorni dalla Giornata dell’Europa, del 9 maggio: una ricorrenza che, ha ricordato la presidente, «dovrebbe spingerci a riscoprire l’ambizione dei padri fondatori e a renderla concreta nelle scelte di oggi».



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